domenica 17 agosto 2014

“Frank Costello - Faccia d’angelo” di Jean-Pierre Melville: la complessa analisi psicologica di un moderno samurai.


Frank Costello (Alain Delon) è un giovane e solitario sicario, al quale viene commissionato l’omicidio del proprietario di un night-club di Parigi.
Dopo aver portato a termine l’incarico, cade in una retata della polizia e, in conseguenza di ciò, viene sottoposto ad un confronto “all’americana” al quale è presente anche la pianista del night-club (Cathy Rosier); la donna, pur avendolo chiaramente riconosciuto, dichiara comunque di non averlo mai visto.
Frank viene quindi rilasciato, grazie anche all’alibi fornitogli da Jane (Nathalie Delon), la sua amante.
Da quel momento in poi, però, si ritrova ad essere braccato sia dalla polizia, che non crede assolutamente alla veridicità del suo alibi, sia dai suoi mandanti, i quali, dopo aver tentato di ucciderlo per paura che le indagini possano risalire alla loro organizzazione, finiscono per commissionargli  anche l’omicidio della pianista del night-club.
Risolvendo a modo suo la questione, Frank dimostrerà di essere l’esclusivo artefice del proprio destino…



Ritenuto uno dei film più riusciti della carriera cinematografica di Jean-Pierre Melville, “Frank Costello - Faccia d’angelo” si focalizza essenzialmente sulla complessa analisi psicologica del sicario Frank ( Jeff nella versione originale ) che, proprio come un vero samurai, segue una precisa ritualità nella preparazione ed esecuzione degli omicidi che gli vengono commissionati.
A differenza del titolo inspiegabilmente scelto per la distribuzione del film nelle sale italiane, quello originale, Le samouraï per l’appunto, riassume perfettamente l’essenza di questo intrigante polar francese e, in particolar modo, del ruolo interpretato da un magistrale Alain Delon.
Nonostante la glacialità del suo sguardo, e l’essenzialità dei suoi movimenti, riesce infatti a trasmettere allo spettatore tutta la solitudine del personaggio da lui interpretato; solitudine che ne accomuna l’esistenza a quella di un samurai, come affermato dallo stesso regista nella sua citazione iniziale:  "Non esiste solitudine più profonda del samurai, se non quella della tigre nella giungla".
Il carattere minimalista della pellicola è ben sottolineato anche dall’efficace fotografia  di Henri Decaë, uno dei massimi esponenti della Nouvelle Vague, che ritrae una Parigi decisamente grigia, ma non per questo meno priva di fascino.
Accanto al mitico interprete di Frank Costello, nella pellicola che segnò l’inizio della sua fortunata collaborazione con Jean-Pierre Melville, troviamo anche una splendida Nathalie Delon ( al tempo moglie dell’attore ) nel ruolo dell’amante del moderno samurai.


Titolo: Frank Costello - Faccia d’angelo  ( Le samouraï )
Regia: Jean-Pierre Melville
Interpreti: Alain Delon, Nathalie Delon, François Périer,
Nazionalità: Francia
Anno: 1967